CONCEPT
Città e natura
Empoli via Vanghetti
ARCHITETTURA E
BIODIVERSITÀ
L’edificio è un prototipo che pone al centro il rapporto tra l’uomo e altre specie viventi (le piante).
Il nuovo edificio ospiterà un gran numero di piante sia nell’ampio parco condominiale, che perimetralmente per ogni appartamento, ad ogni piano, gli otto appartamenti disposti su due torri, sono circondati da grandi terrazzi con ampie fioriere che ospiteranno diverse tipologie di piante, in modo dar vita ad un bosco orizzontale. Andando a soddisfare la qualità dell’aria e la ricerca del verde all’interno della città. Lo schermo vegetale non riflette né amplifica i raggi solari, ma li filtra, generando un accogliente microclima interno senza effetti dannosi per l’ambiente. Nello stesso tempo, la cortina verde, regola l’umidità, produce ossigeno e assorbe CO2 e polveri sottili.
Riprendendo il concept del Bosco Verticale realizzato a Milano dall’Architetto Boeri, l’essere “una casa per alberi che ospita anche umani e volatili”. Sul piano formale, i due fabbricati uniti da una hall condominiale, sono caratterizzati da grandi balconi tra loro sfalsati e a forte sbalzo, funzionali a ospitare delle grandi vasche per la vegetazione e a permettere senza ostacoli la crescita degli alberi e arbusti di taglie importanti, su tutti i piani dell’edificio compreso, la copertura.
ll verde è il colore principale del mondo, e ciò da cui nasce la sua bellezza.
Pedro Calderon de la Barca
Le finiture con pannelli HPL (High Pressure Laminate) sono una soluzione progettata per facciate ventilate, prevedono un’intercapedine in corrispondenza della parete portante, determinando la creazione di un flusso d’aria che impedisce l’accumulo di calore o di umidità, oltre ad essere un prodotto ad alta sostenibilità. La finitura dei pannelli HPL riprende il colore tipico del legno e quindi della corteccia degli alberi.
Il contrasto tra questi elementi introduce un ritmo nella composizione che spezza e smaterializza la compattezza visiva dei corpi architettonici, amplificando ancora di più la presenza vegetale. Più che come superfici, le facciate possono essere osservate come spazi tridimensionali: non solo per lo spessore e la funzione della cortina verde, ma anche sul piano estetico temporale, in ragione della ciclica mutazione policromatica e morfologica nei volumi delle piante, oltre al movimento dei parapetti dei balconi. Nelle varie stagioni, le variazioni nel colore e nella forma della struttura vegetale generano un effetto riconoscibile anche da lontano.
L’irrigazione sarà condominiale e centralizzata, e il fabbisogno delle piante sarà monitorato da un sistema a sonde a controllo digitalmente remoto, mentre l’acqua sarà attinta dal pozzo con- dominiale e/o in larga misura dal filtraggio degli scarichi grigi.
IL BOSCO VERTICALE
L’insieme di queste soluzioni supera il concetto, ancora sostanzialmente antropocentrico e tecnicista di “sostenibilità” nella direzione nuova diversità biologica. Basti pensare che il bosco verticale di Milano in pochi ha dato vita a un habitat colonizzato da numerose specie di animali (tra cui 1600 esemplari di uccelli e farfalle) stabilendo un avamposto di spontanea ricolonizzazione vegetale e faunistica della città.
Arch. Gennaro Columpsi